martedì 8 dicembre 2009

Il Mio Splendido Parto

A mia mamma e alle mie amiche: a quelle già mamme, alle quasi mamme, a quelle che "ora non è il momento", alle mamme "in potenza", e anche a quelle "allergiche" ai bambini
Una gravidanza fortemente voluta, arrivata prima ancora di elaborare bene il desiderio. Una gravidanza vissuta con molta apprensione, perchè ad ogni controllo saltava fuori qualcosa che non andava... poi qualcos'altro, poi qualcosa ancora... così fino alla fine, fino all'incontro con quella creatura su cui avevo tanto fantasticato e per la quale ho sofferto come non mai.

La sera del 26/09 io e Andrea usciamo con una coppia di amici: prima andiamo a cena al ristorante messicano, e poi al cinema, a vedere "Baarìa", il film di Tornatore. Facciamo molto tardi ed io, che negli ultimi giorni ho addosso una forte stanchezza, mi addormento subito... per poi svegliarmi qualche ora dopo a causa di una strana sensazione: avverto una sensazione di bagnato, sono delle perdite... dopo mesi di minacce d'aborto e di minacce di parto pre-termine, vivo con il terrore delle perdite di sangue... con il fiato sospeso controllo, ma non c'è sangue, sono solo perdite acquose. Penso che solo chi ha vissuto una gravidanza "a rischio" possa capire appieno la paura di vedere il sangue... e il terrore costante di perdere qualcosa di invisibile ma già tanto caro. Mi alzo da letto per andare in bagno e noto di aver bagnato il letto! Sono solo a 35 settimane e qualcosa di gestazione, non è possibile che mi si siano già rotte le acque! Stranamente però resto calma: se anche dovessi partorire ora infatti, non sarebbe un dramma come se la stessa cosa fosse accaduta anche solo qualche settimana fa! Penso a Valentina, la mia migliore amica: lei è una bravissima ostetrica e la volevo accanto a me in quest'avventura: rapidamente però realizzo che Vale in questi giorni si trova fuori Milano... e che forse io, Andrea e Alessandro dovremo cavarcela senza di lei!!! Oddio, ce la farò a partorire senza di lei?? In questi mesi lei è stata la mia guida.... e so che sarebbe stata in grado di gestire la mia paura del parto e rendere speciale il tutto! Ma questa volta DEVO farcela senza di lei... Sveglio mio marito e decidiamo di chiamare il reparto maternità: l'ostetrica che mi risponde al telefono mi conferma che è necessaria una visita, ma senza particolare urgenza. Mi faccio una lunga doccia calda e metto le ultime cose in valigia. Arrivata in clinica vengo accolta dall'ostetrica con cui avevo parlato al telefono, mi stava aspettando: mi visita, ma non è sicura che le mie acque si siano rotte. Mi attacca il monitoraggio: il cuoricino di Ale batte forte e regolare, non ho contrazioni nè dolori. Dopo mezz'ora, vengo mandata via con l'accordo di controllare le perdite e di ri-aggiornarci più tardi: mi suggerisce inoltre di non mettermi a riposo, anzi di fare una passeggiata, per non rallentare o bloccare l'eventuale inizio del travaglio. Io e Andrea decidiamo così di visitare la Fiera Agricola di Sesto San Giovanni, prevista per quel week end: arriviamo lì e gironzoliamo tra gli animali e i banchetti di prodotti alimentari biologici. Assaggiamo salumi e formaggi, e ordiniamo due degustazioni e due risotti con la salsiccia! Gnam!! A metà pranzo però, le perdite aumentano notevolmente: finiamo di mangiare e torniamo in clinica. Riesco a bagnare la panca su cui eravamo seduti, i vestiti, il sedile dell'auto... che fastidio quest'acqua che sgocciola!!! In clinica vengo accolta da una nuova ostetrica (B., quella che mi assisterà durante il parto!), che era già stata informata riguardo la mia situazione: visita dolorosina... le acque sono rotte!! Vengo nuovamente attaccata al monitoraggio e nel frattempo B. avverte Andrea e lo manda a prendere la mia valigia in macchina. Terminato il monitoraggio, l'ostetrica compila la mia cartella clinica e mi spiega che, qualora non fosse accaduto nulla nel frattempo, la mattina dopo mi avrebbero indotto il parto con l'ossitocina... Mi sistemano in una camera (da sola) e permettono ad Andrea di restare con me... Lui è "coccolosissimo": mi abbraccia e continua a ripetermi che di lì a poco avremmo conosciuto il nostro "pirlino"! Io sono tranquilla: non ho paura di quello che verrà, spero solo che il mio bambino stia bene. Al momento ancora nessun dolore! L'unica sensazione fastidiosa che provo è data dalle "acque" che continuano a scendere... Avvertiamo dell'accaduto i miei genitori e gli amici più cari. Il pomeriggio passa lentamente, tra i sempre più frequenti monitoraggi, una flebo di antibiotico, la terapia di cortisone - che forse aiuterà lo sviluppo dei polmoncini di Ale, dato che comunque a breve partorirò e sarà un parto leggermente prematuro - e le coccole di Andrea. Sul tardi arrivano i miei genitori da Genova, sono proprio emozionati all'idea di diventare nonni!!! Arriva la cena, mangio qualcosa e poi, dato che ancora non ho nessun dolore, Andrea e i miei genitori decidono di andare via. Passo la serata al telefono... sento parecchie volte Andrea, e le mie amiche. Sul tardi ricevo la telefonata di mio cugino e di sua moglie, parliamo a lungo, e quando metto giù inizio ad avvertire dei vaghi dolori pre-mestruali... E' l'una di notte. Vado in bagno, sto perdendo il tappo mucoso. Provo a dormire, ma il "rumore" del monitoraggio è troppo forte, e sto scomoda con i sensori attaccati al pancione... Viene più volte l'ostetrica a trovarmi, controlla il tracciato, chiacchieriamo un po'. Alle due passate i dolori si fanno più forti. Inizio a "cronometrare" e con grande sorpresa noto che questi dolori arrivano regolari ogni 5-6 minuti e durano circa 1 minuto! Che bella sensazione: il mio corpo fa il suo dovere... FUNZIONO... ma... oddio, sono in travaglio??? E dove sono i dolori insopportabili? Chiamo l'ostetrica, mi visita e mi dice che sono già a 3-4 cm di dilatazione! Mi chiede di avvertire subito mio marito e di seguirla in sala travaglio. Il dolore delle contrazioni è davvero tosto, ma con la respirazione imparata durante il corso pre-parto è assolutamente sopportabile. Grande è, invece, la paura del dolore, la paura che aumenti a dismisura e che duri ore ed ore... Chiedo l'epidurale. Il ginecologo di turno prova a dissuadermi perchè il mio travaglio si preannuncia veloce... ma comunque ribadisce che la decisione deve essere solo mia e di mio marito. Nel frattempo arriva Andrea (...deve aver volato da casa all'ospedale...), emozionato e pieno di attenzioni. L'atmosfera in sala travaglio è distesa: si chiacchiera, e io e Andrea ridiamo come due scemi su un paio di cose... Ad ogni contrazione respiro a fondo, conto e mi massaggio la schiena. Io e mio marito decidiamo di fare l'epidurale, che però dopo 1/4 d'ora ancora non ha fatto effetto, mentre inizio a sentire il bisogno di spingere... com'è possibile??? L'ostetrica, un po' stupita, mi visita, e pronuncia le parole magiche : "Sei a dilatazione completa!". Mi spiega come spingere e rapidamente ci spostiamo in sala parto. Ricordo di aver fatto questo tragitto a piedi nudi sul linoleum verde. Da qui in poi il momento più duro: nella fase espulsiva ci si sente letteralmente aprire in due! All'arrivo della contrazione devo spingere "come per fare la cacca": Andrea deve aiutarmi sollevandomi la testa. In sala parto ci siamo io, Andrea, l'ostetrica B. e un infermiere sud-americano. Questo è il momento clou del parto: B. mi dice di concentrarmi su quello che sento e di "assaporare" queste sensazioni perchè nella vita non le proverò mai più, e di essere felice di quello che mi sta succedendo perchè sto dando la vita! Ad un certo punto sento la voce di Andrea che mi incita a spingere: il suo tono caldo ed emozionato mi fa capire che "ci siamo" davvero... grazie a lui, anche se sento dolore riesco a rilassarmi e sento arrivare da dentro una forza inimmaginabile... e con questa forza arriva anche la contrazione, quella buona, quella che mi farà conoscere il mio bambino... il nostro bambino! Sento uscire la testa - credo di aver gridato in quel momento - e poi, senza più dolore, con un'ulteriore spinta esce velocemente il resto del corpo... Non riesco a vedere subito il bimbo, sento che emette un paio di vagiti ma ha difficoltà a piangere, così gli liberano le vie respiratorie con dei tubicini, ora piange, lo avvolgono in un asciugamano bianco e me lo mettono in braccio... lo guardo in viso, lo sento su di me e lo "riconosco"... è piccolino, è MIO FIGLIO e lo amo già alla follia. Sa di un odorino strano, lo trovo stupendo e me lo bacio tutto. Guardo Andrea, ha gli occhi pieni di lacrime, ci baciamo, e mi dice che sono stata bravissima... lo amo tantissimo il mio uomo, è meraviglioso, ed è stato un "onore" per me averlo accanto in queste ore, in questi mesi difficili... Coccoliamo Alessandro fino a che non lo portano via per i controlli e il primo bagnetto... e ci rendiamo conto di aver creato qualcosa di davvero IMPORTANTE... ora finalmente riesco - riusciamo - a dare un senso alla sofferenza dei mesi passati.

E' così che il 28/09/09 alle ore 05.10 è nato l'amore della nostra vita!!!

...le ore seguenti sono state un cocktail di euforia, dolcezza e condivisione...
...questo scritto per non dimenticare...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sister il tuo racconto mi ha toccato il cuore ... avevi ragione quando dicevi che sono momenti unici, e anche se ricordo ancora con terrore le mie contrazioni super dolorose durate 3 ore (prima dell'epidurale ... ma quanto ci ho messo a dilatarmi!?!) tutto quello che è venuto dopo mi ha ripagato di quello che ho sofferto ... i nostri cuccioli sono il regalo più bello che la vita potesse farci!
Baci tua Chià