"Ogni tanto ne sento parlare: gestire la complessità è un'espressione altamente evocativa, ma non mi faccio illusioni. Io la complessità non la gestisco, la tengo malapena a bada.
Perché la mamma è la mamma.
Perché una mamma è prima di tutto una moglie/compagna/amante.
Perché una mamma è comunque una donna.
Perché una mamma sa come si fa.
Perché si impara anche a fare la mamma.
Perché una mamma è giusto che lavori.
Perché una mamma deve stare con i suoi bambini.
Perché una mamma è quella che fa la spesa.
Perché una mamma è quella che sceglie la macchina.
Perché una mamma deve insegnare ai figli che le marche dei vestiti non sono importanti.
Perché una mamma adora comprare bei vestiti per i suoi bimbi.
Perché una mamma organizza le vacanze.
Perché una mamma è la manager delle valige.
Perché una mamma vorrebbe la tata fissa dalle 08 alle 19, dal lunedì al venerdì.
Perché una mamma, certe volte, strangolerebbe Tata Lucia.
Perché una mamma manderebbe al macero tutti i manuali su come si fa la mamma.
Perché una mamma, certi giorni, vorrebbe essere nata uomo.
Perché una mamma che lavora part-time vorrebbe lavorare full-time.
Perché una mamma che lavora full-time vorrebbe lavorare part-time.
Perché una mamma fa almeno una lavatrice al giorno.
Perché una mamma vorrebbe un mondo più pulito (ha la fissa della pulizia, si sa).
Perché Freud ha insegnato che è sempre colpa della mamma.
Perché la nonna dice alla mamma che deve avere pazienza, con suo marito.
Perché una mamma ha quasi sempre una suocera.
Perché una mamma guarda il suo piccolo, e pensa con orrore che un giorno sarà suocera anche lei.
Perché una mamma vorrebbe parlare con le altre mamme.
Perché una mamma fa la blogger, ma il capo non lo sa, i colleghi non lo sanno, e metà degli amici non la chiama più, perché tanto leggono il blog, e quindi sanno tutto quello che le succede.
Perché una mamma blogger ha almeno cinque profili, tre nick, due immagini per i profili, una sfilza di password che non ha mai salvato nel file excel criptato.
Perché una mamma blogger sa che tutto questo si chiama marketing, lamentazione inutile, auto-glorificazione attraverso il martirio, promozione di sé, qualunquismo, ricerca di conferme, competitività, cinismo, stupore, sincerità, invidia, responsabilità, tenacia, fatica e gioia.
E una mamma blogger sa che, se domani non ci fosse più elettricità in questo mondo, lei sparirebbe dalla faccia della terra.
La complessità resterebbe. Lei continuerebbe a tenerla a bada, senza gestirla. Solo, non avrebbe più le parole per raccontarla".
giovedì 9 luglio 2009
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